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Riflessioni sull’amore, l’affetto e le relazioni

In molte lingue, l’espressione “ti amo” è quella che usiamo per descrivere i legami più profondi. Ma ti sei mai chiestə se esistano altre parole che possano descrivere l’affetto che proviamo per qualcunə? In italiano, ad esempio, possiamo dire “ti voglio bene”, “ti amo” o, se vogliamo, “ti adoro”. Ogni espressione porta con sé una sfumatura di significato, ma esiste davvero una gerarchia tra di esse? 

Quante volte abbiamo sentito dire che “ti amo” è un passo importante, quasi definitivo? E se invece fosse solo una delle tante forme di affetto che possiamo provare per una persona? Nel mondo esistono diverse sfumature di amore, e ogni cultura le esplora in modi propri. In inglese, per esempio, c’è solo “I love you”, che sembra coprire una vasta gamma di significati, da quello romantico a quello più amichevole. Eppure, anche all’interno della stessa lingua, possiamo intuire che non tutte le dichiarazioni di affetto sono uguali, anche se le parole non cambiano. Questo ci fa pensare a come le lingue, e con esse la nostra cultura, possano influenzare la gerarchia dei sentimenti.

 

Riflessione sulla gerarchia dei sentimenti e delle relazioni

Da sempre, siamo educatə a classificare i legami affettivi in modo gerarchico. La famiglia viene prima, poi gli amici, e infine l’amore romantico, che è visto come il più profondo e esclusivo. Ma ci siamo mai fermati a chiederci perché proprio così? Se togliessimo queste gerarchie e lasciassimo che ogni relazione fosse unica, senza preconcetti, come cambierebbe il nostro modo di vivere l’affetto?

A partire da questa riflessione, potremmo provare a pensare che la relazione romantica non debba per forza occupare il primo posto, né che debba essere un’esperienza esclusiva. In effetti, molte persone trovano che le relazioni amorose possano coesistere con altre forme di amore senza entrare in competizione tra di loro. Ma, come spesso accade, parlare di ciò che esce dalle aspettative convenzionali può suscitare dubbi o resistenze. Se non avessimo vissuto in una cultura che impone la monogamia come norma, forse saremmo tuttə più liberi di esplorare diverse possibilità senza sentirci in colpa.

 

La non monogamia: una possibilità da esplorare?

Se ci pensiamo, la monogamia è un’opzione relazionale diffusa, ma non è l’unica. Viviamo in una società che tende a dare per scontato che l’amore romantico e sessuale sia esclusivo, ma che succederebbe se invece ci fosse la possibilità di immaginare relazioni multiple senza etichettarle come “tradimento”? Non credo che la monogamia sia sbagliata o che debba essere abbandonata, ma piuttosto che dovremmo sentirci liberə di esplorare le relazioni al di fuori di un modello unico. In fondo, ogni persona ha il diritto di decidere come vivere i propri legami affettivi, senza paura di essere giudicata.

Forse, l’importante non è scegliere tra monogamia e non monogamia, ma capire cosa ci rende felici in un dato momento della vita e cosa possiamo costruire insieme senza sentirci costretti in un ruolo prestabilito. Non si tratta di “convertire” qualcunə a un altro modello, ma di riconoscere che ci sono molte vie per esplorare l’amore e le relazioni, e tutte meritano di essere considerate senza pregiudizio.

 

 

Non sei solə: trovare supporto e comunità

Se stai esplorando questi temi e ti senti scoraggiatə dai pregiudizi o dalle difficoltà, sappi che non sei solə. Parlare di relazioni non monogame può far emergere dubbi, paure e domande che spesso non trovano spazio nelle conversazioni quotidiane. Ci sono persone che hanno vissuto queste esperienze prima di te, che hanno affrontato le stesse incertezze e che possono offrire confronto e supporto.

Puoi cercare il gruppo Poliamore della tua città o il più vicino, connetterti con community online, leggere libri scritti da chi ha già fatto questo percorso. Ad esempio, Un poliamore così grande di Dania Piras è un’ottima risorsa per chi vuole approfondire il tema con uno sguardo autentico e vissuto. Un altro libro fondamentale è La zoccola etica di Dossie Easton e Janet Hardy, che offre riflessioni profonde su etica, consenso e autonomia nelle relazioni.

E se senti il bisogno di parlarne con qualcuno, sappi che puoi anche chiedere aiuto a me. Il mio obiettivo non è dirti quale strada sia giusta per te, ma offrirti uno spazio sicuro in cui esplorare le tue domande senza sentirti giudicatə. Perché, alla fine, l’importante non è aderire a un modello prestabilito, ma costruire relazioni che ti facciano stare bene, nel rispetto di te stessə e di chi ti sta accanto.